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L'IMPROVVISA SCOMPARSA DI ALBERTO MENEGATTI
24.02.15

Cari Sportivi, ll dolore ancora una volta è forte e spesso non si sa cosa scrivere in certi momenti … Alberto Menegatti è deceduto ieri 23 febbraio a Tenerife.

Alberto è stato trovato privo di vita in un appartamento dove si trovava per gli allenamenti invernali.

Alberto ha portato i colori del territorio e della nazione ben in alto, quale vice-campione del mondo Slalom 2013, oltre a tanti risultati nel mondo, in Italia e nel “suo” Trentino gardesano, grazie a una forte e concreta motivazione, determinato a raggiungere con grinta i propri obiettivi che lo rendevano veloce e … bravo!

Il Comitato di ZONA con i suoi elementi, la sezione Ufficiali di Regata, i Consiglieri Federali, lo Staff Tecnico e Formazione, esprime le più sincere condoglianze alla Famiglia e ai suoi Cari per la prematura scomparsa di un grande e giovane sportivo, un Campione che mancherà a tutti, in particolare anche ai Soci amici del Circolo Surf Torbole, che lo aveva visto crescere in questi anni e ai suoi giovani, per i quali era un esempio di sportività.

Con profondo cordoglio ci uniamo alle belle parole dell’amico Marco Rossi della classe Techno 293 e RS:X che ha scritto per ricordare un giovane CAMPIONE di 29 anni …

Buon Vento Alberto!

IL COMITATO XIV ZONA FIV


RICORDANDO ALBERTO MENEGATTI

E’ sempre difficile commentare la scomparsa di una persona, ma lo è in misura ancora maggiore quando il destino ha voluto sottrarre all’affetto di tutti noi un ragazzo non ancora trentenne, che conduceva una vita sportiva, libera, dinamica, cresciuto tra l’aria pura dei monti del suo natale borgo trentino e le spiagge più belle dei cinque continenti.

Alberto Menegatti, uno dei più conosciuti e vincenti campioni del windsurf internazionale, se n’è andato improvvisamente, probabilmente per un malore, nella sua casa alle Canarie, dove stava trascorrendo come molti atleti il periodo di preparazione invernale.

Alberto apparteneva alla prima generazione di windsurfisti italiani che, a partire dal 1997, poté usufruire del vantaggio di disporre di una classe esplicitamente dedicata alla formazione giovanile, l’Aloha, divenuta fucina di grandi campioni.

Erano i tempi in cui gareggiavano le classi di età di Andrea e Davide Beverino (anche quest’ultimo tragicamente scomparso durante un’immersione), di Andrea Franchini, di Flavia Tartaglini, di Dario Baffetti, di Giuseppe Catino, di Andrea Ferin, di Federico Bart Esposito, solo per ricordare i primi nomi che sovvengono all’appannamento inevitabile in quasi quattro lustri di ricordi.

Peraltro la classe Aloha, nella quale ottenne buoni risultati, non era la più adatta alle sue caratteristiche morfologiche, mirate alle discipline che più assicuravano velocità a un autentico signore del vento.

Così, appena approdò alla classe Funboard e alla nascente Formula Windsurfing, divenne subito una stella di prima grandezza. Non solo dominando il settore juniores, ma soprattutto inserendosi da minorenne in modo imperioso nelle gerarchie da tempo consolidate di regate che in Italia superavano regolarmente il centinaio di iscritti. Solo l’imbattibile Cucchi – al quale peraltro rendeva una decina di anni – continuava a stargli davanti. Ma un ragazzo di sedici o diciassette anni solido al punto da mettersi alle spalle decine di concorrenti di gran lunga più esperti, non si trovava tutti i giorni.

E così, anno dopo anno, con il ritorno in auge dello Slalom che era sicuramente la sua disciplina prediletta, conquistò durevolmente il vertice nazionale e diede l’assalto a un altro fortino che raramente premiava atleti italiani, quel PWA mecca dei nomi mitici che hanno ritmato e ancora oggi gestiscono le danze del circuito più prestigioso. Sappiamo, e questo accade anche nella classe olimpica, quanto sia difficile scalare le posizioni, e come certi successi siano appannaggio di atleti almeno trentenni. Ma la tenacia di Alberto venne premiata nel 2013 quando in Corea del Sud vinse una prestigiosa tappa della Coppa del Mondo PWA, primo italiano a riuscire nella leggendaria impresa, coronata dal secondo posto finale della classifica complessiva del circuito internazionale della disciplina Slalom.

Il suo obiettivo era sicuramente quello di ottenere un successo pieno nella classifica generale Slalom PWA, ambito professionistico dove il nostro tricolore era salito sul pennone più alto solo nel 1994, grazie alla mitica Alessandra Sensini.

In questo tempo di cordoglio siamo ora vicini alla sua famiglia, che abbiamo avuto occasione di conoscere. Purtroppo un fatale destino ha interrotto il sogno di Alberto, troncando prematuramente la vita di un grande atleta. Grande nei risultati, ma grandissimo anche nello stile, con una cortesia innata, uno spirito solidale e una simpatia non di maniera.

Un campione di tutti e per tutti.

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