Chi è online
Ci sono attualmente 0 utenti e 1 visitatore collegati.

Speciale

Convenzione FIV-Giunti Progetto VelaScuola
DAL FERRO: UN CANTIERE GARDESANO. STORIA DI BARCHE, UOMINI E REGATE
03.11.15

E' stato presentato al pubblico qualche giorno fa un bel libro ricco di immagini e documenti che illustra la storia del Cantiere Dal Ferro di Garda, indubbiamente uno dei punti di riferimento per chi pratica la nautica sul Lago di Garda.

Di seguito ne riportiamo l'introduzione:
A partire da metà degli anni ‘60 il lago di Garda ha conosciuto un notevole sviluppo nel campo della nautica da diporto; merito soprattutto dei suoi cantieri artigiani che hanno saputo offrire agli appassionati scafi di notevole pregio, conosciuti ovunque per l’accuratezza della costruzione, la perfezione delle finiture, realizzati con tecniche all’avanguardia. E‘ in questi anni di intensa evoluzione e successi che salgono alla ribalta quei piccoli cantieri nautici artigiani, che hanno lasciato una importante traccia nella storia della nautica da diporto anche fuori dai confini nazionali .Tra questi ricordiamo il cantiere di Italo Galetti a Peschiera, quello di Ettore Santarelli a Manerba, di Giovanni Sigovich a Toscolano, di Norberto Foletti a Riva, dei Patucelli a Gargnano e di Gianni Dal Ferro a Garda.

È del cantiere di Gianni Dal Ferro che si occupa questa pubblicazione. La ricerca ha origine nell’assidua frequentazione di chi scrive dei luoghi che hanno ospitato il cantiere nel corso degli anni: inizialmente, i grandi stanzoni del dismesso cinema Mirabello, poi la storica sede di piazza Roma a Garda, un tempo sede della distilleria Gobetti, infine, il nuovo fabbricato in via Pimazzoni, l’ultimo laboratorio. L’antro di Dal Ferro è stato per molti un importante luogo di incontro, uno spazio dove si potevano incontrare appassionati velisti, ascoltare gli affascinanti racconti di importanti campioni, scambiare le impressioni delle regate appena svolte e parlare dei futuri appuntamenti agonistici. A volte, queste presenze potevano essere d’ìntralcio all’attività lavorativa del cantiere, ma Gianni si dimostrava tollerante.

Tuttavia, al di là delle motivazioni personali, è un’altra la ragione che spinge a scrivere sull’attività di Dal Ferro e consiste nel successo che la sua azienda ha ottenuto anche in campo internazionale.

Ciò che colpisce maggiormente della sua storia è la rapidità con cui, dopo le prime vittorie dei Mini Tonner in lamellare disegnati da Claudio Maletto, Gianni ha capito che nel mondo delle regate di alto livello il suo modo di costruire tradizionale non stava più al passo con l’evoluzione tecnica costruttiva, mettendosi completamente in gioco sino a cambiare radicalmente la propria tecnologia costruttiva passando, con ugual successo se non più, dalla costruzione in legno lamellare, seppure perfetta, ai materiali compositi con la costruzione di “Ligulè H.T”. Una vera rivoluzione, che in quelle stanze è passata come fosse una cosa normale, fatta di accorgimenti tecnici inventati in casa, che Gianni oltretutto è riuscito a realizzare con un limitato impegno finanziario.

Successivamente, il ruolo del cantiere di Gianni Dal Ferro ha avuto un riconoscimento unanime, che ha portato alla realizzazione di barche disegnate da grandi designer della nautica, come Fontana-Maletto e Bruce Farr, e alla collaborazione con progettisti del calibro di Stefini, Sciarrelli, Sciomachen, Carcano e Taddei,che ha portato alla nascita di scafi come “Bribon” e “ Azur de Puig“, costruiti per i reali di Spagna, nonché ai più recenti “Kicker “ ed “Evolution “, prototipi poco conosciuti sul Garda, ma saliti alla ribalta delle più importanti regate fino a diventare i protagonisti in assoluto delle stagioni 1995 e 1996.

Storia di barche, uomini e regate è il sottotitolo di questa pubblicazione, che mira soprattutto a rendere giustizia a un piccolo cantiere che ha fatto grandi cose in un’epoca importante per la progettazione della nautica sportiva.

Piero Vantini

I ringraziamenti più sentiti a Claudio Maletto per la sua disponibilità nel rivedere la parte tecnica del testo, a Bert Richner indimenticato fotografo di vela che ci ha permesso di sbirciare nel suo storico archivio alla ricerca delle barche costruite da Gianni, a Raffaello Moreschini per aver raccolto i certificati di stazza dello archivio UVAI, a Renato Vischioni per aver messo a disposizione il materiale fotografico realizzato in tanti anni di attività in cantiere e nel mondo delle regate gardesane, e ad Alberto Benciolini per averci aiutato mettendo a disposizione la sua esperienza nel settore editoriale, nonchè la sua passione per la vela.

Ritorna a: »News