09.07.16 Martedì 5 e Mercoledì 6 luglio si è svolto presso il Centro Sportivo Acquafresca di Brenzone sul Garda (VR) un Raduno Zonale di prova del Kiteboard, riservato a ragazzi delle squadre agonistiche della XIV Zona FIV, nati negli anni dal 2000 al 2004. Obiettivo principale del Raduno era quello di far conoscere e sperimentare ai giovani velisti questa classe velica, anche in vista del fatto che il kitebord sarà una delle discipline in gara ai Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires, previsti nel 2018. Quattro i Circoli rappresentati (Fraglia Vela Malcesine, Circolo Nautico Brenzone, Centro Nautico Bardolino e Fraglia Vela Peschiera) per un totale di 15 partecipanti. A coordinare il raduno è stato il tecnico Zonale Giulia Seppi con la collaborazione di alcuni istruttori e Allievi Istruttori Kiteboard. Come da programma, il raduno è iniziato alle 10.30 di martedì, con un breve briefing sulle caratteristiche di questa classe, sui format di gara e sull’attrezzatura specifica per ogni disciplina. Poi i ragazzi sono stati divisi in gruppi e hanno imparato ad armare un kite a 5 cavi, diventando autonomi nelle operazioni di preparazione e settaggio dell’attrezzatura. Questa fase è stata utile anche per apprendere la terminologia tecnica e per sperimentare l’utilizzo di alcune manovre fondamentali, quali i sistemi di sgancio. Breve pausa per un meritato piatto di pasta e poi subito in acqua. Un’Ora leggera, sui 7/9 nodi, ha permesso ai ragazzi di apprendere le basi del pilotaggio del kite, restando a bordo delle barche di appoggio. A metà pomeriggio il vento è salito a 12/13 nodi, permettendo a tutti i partecipanti di esercitarsi anche nel body drag, la tecnica in cui si sfrutta la trazione del kite per muoversi in acqua a corpo libero, senza tavola. In questo modo i ragazzi hanno imparato a conoscere il comportamento del kite e a gestirne la potenza, a controllare l’equilibrio e a muoversi nelle diverse andature. Parte della giornata è stata dedicata alla simulazione di una manovra di emergenza: i ragazzi hanno sperimentato l’uso dello sgancio rapido, e imparato la procedura di “self-rescue”, che permette il rientro a terra anche in caso di avarie, utilizzando il kite come scialuppa di salvataggio. L’esercizio, effettuato in condizioni di vento leggero, è servito anche per lo sviluppo dell’acquaticità, nonché come momento di gioco. Per garantire che tutte le esercitazioni si svolgessero nel massimo della sicurezza ogni ragazzo è stato seguito individualmente da un assistente in acqua. Al rientro i ragazzi hanno disarmato l’attrezzatura. La mattinata del giorno seguente si cercato sfruttare gli ultimi sbuffi del Pelèr per prendere maggiore confidenza con il kite, ma dopo pochi minuti dall’inizio dell’esercitazione il vento è sceso sotto i 6 nodi, non permettendo lo svolgimento delle attività previste. Dopo pranzo, in attesa del vento, i ragazzi si sono riuniti in aula per rispondere a un quiz scritto, utile per valutare l’effettivo apprendimento di alcune importanti nozioni sulla sicurezza e sul funzionamento del kite. Purtroppo il vento non ha mai superato i 4 nodi, quindi il resto del pomeriggio è stato dedicato ad esercizi propedeutici all’utilizzo della tavola: prima a terra con un simulatore, poi in acqua sfruttando il traino dei mezzi di appoggio, i ragazzi hanno imparato a gestire l’equilibrio sulla tavola. Sono state usate inizialmente tavole ad alta galleggiabilità per poi passare anche alle tavole twin tip abitualmente usate per la pratica del kite. Entusiasmo e divertimento quindi non sono mancati, e i ragazzi hanno potuto ampliare il loro bagaglio di conoscenze tecniche e di esperienze motorie.
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