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Convenzione FIV-Giunti Progetto VelaScuola
IL RICORDO DI NORBERTO
10.06.21

CIAO NONNO BERTO

di Sandro Pellegrini

Il “Berto” non vedrà il Mondiale della “sua” barca, l'Optimist, che a fine mese ospiterà la “sua” Fraglia di Riva. Come recitano le note ufficiali si è spento a fianco dei suo familiari. Idealmente c'erano tutta quelle generazioni di giovani timonieri che questa classe ha messo in barca. Per poi farli avvicinare ai primi bordeggi. L'avevo sentito poco prima di Natale. Doveva recarsi in Ospedale per un piccolo intervento a quel suo cuore. Fatto di mille cose e di una sola grande passione. Quella delle barche che aveva costruito, amato e diffuso. Lo cercavo per avere informazioni sui maestri d'ascia di riva trentina. Uno era lui. Cresciuto tra i legni della Fraglia o di una fabbrica di mobili dove, ad insegnarli quell'arte, era arrivato da Lussino (come la leggenda Straulino) l' Edo Cernischi. Mi raccontò delle Star che misero insieme, una per i Torboli, l'altra per i Risatti. Lì è ,subito uscita, quella grande leggenda che è lago, barche, con storie e racconti, il suo vento, le sue grandi e piccole regate. Cernischi fu il suo primo maestro. Poi arrivò il Cantiere del “Berto”, i suo lavori, i suoi cabinati Olimpia firmati da Mauro Stefini, un ingegnere che stufo di lavorare in IBM decise di tirare linee d'acqua per barche bellissime. Tutte magistralmente messe insieme in lamellare pregiato. La tradizione degli artigiani della vela del Garda con i Dal Ferro, Galetti, Santarelli, i cantieri di Desenzano, quello di Padenghe, i Patucelli a Gargnano. E girando il lago Sauro Feltrinelli di Malcesine che si amava definire “catalatafaro” per le riparazioni dei grandi velieri da trasporto, i Bragozzi, che poi erano i Tir prima che arrivassero le strade gardesane della due rivi. Portavano i manufatti di carta, cotone, ma anche olive, vino, sabbia e altro alla ferrovia nel basso lago. Alla Maratona al porto di Desenzano dove oggi c'è una locomotiva a testimoniare quei tempi, come restano a navigare il San Nicolò e la Siora Veronica. Ricordo uno degli ultimi lavori del Berto. Era la Manuela VII, il 5.50 della famiglia Croce che dopo l'ultimo tricolore di questa classe, nel 1969, restò sul Garda. Manuela, figlia di Beppe, sorella di Gigi e Carlo, la carena progettata da Britton Change Jr, un americano che disegnava la sue barche prima di portare in regata e magari vincere un Oro alle Olimpiadi, come è successo nel 1952. Il sogno d'olimpia che ha così respirato anche Foletti. Come dirigente è stato presidente della XIV Zona di Federvela, e promotore di varie classi, primo su tutti l'Optimist. Berto era sempre in prima fila della sua Fraglia. Anche lui nato, velisticamente parlando, sul “Galeotto”, il Cutter che prima era il “Sirius” di Ferdinando D'Asburgo, poi con il comandate Bortolo Cretti, tanti, tanti giovani proprio come il Berto. Degli altri ne ricordo uno su tutti, Luciano Dassatti, anzi l'Ammiraglio Dassatti, per anni Comandante Generale della Guardia Costiera Italiana. L'avventura di Foletti nell' Optimist posso ricordarla con la frase con cui apriva le premiazioni: “Ragazzi io sono il vostro nonno”. Il nonno che non vedrà la sua ultima creatura, il Mondiale delle prossime settimane. Che sarà sul suo Lago e nella sua Fraglia.

IL RICORDO PUBBLICATO SUL SITO DI FEDERVELA.IT

Si è spento questa mattina nella sua casa a Riva del Garda, con al fianco i familiari, Norberto Foletti, 85 anni compiuti il 25 maggio scorso. Anche la sua tempra di marinaio, che aveva superato nel tempo qualche malanno, si è arresa alla debilitazione seguita a un recente intervento al cuore.
La vela internazionale perde un punto di riferimento: Norberto era infatti il segretario dell’Associazione Italiana Classe Optimist (AICO), la popolare piccola deriva quadrata per i velisti più giovani, numericamente la più importante all’interno della IODA, la classe internazionale (International Optimist Dinghy Association), a sua volta la più numerosa al mondo. Nel 1995 aveva ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana per i suoi innumerevoli risultati.

Il presidente FIV Francesco Ettorre, a Riva del Garda in questi giorni, ha espresso il cordoglio di tutta la Federazione: “La vela è una grande famiglia per la quale Norberto ha fatto tanto, con ruoli diversi ma sempre con grande capacità e visione, con personalità e umanità, e per questo è stato un trascinatore. Il suo lavoro sui giovani resterà una eredità da onorare e coltivare nel tempo. A nome mio e di tutta la Federazione rivolgo le condoglianze alla moglie, ai figli e ai tanti amici che sicuramente lo ricorderanno con affetto.”

UN MINUTO DI SILENZIO NELLE REGATE GIOVANILI DEL WEEKEND – Su indicazione della FIV, in ricordo di Norberto Foletti sarà osservato un minuto di silenzio in tutte le regate dell’attività giovanile che si disputeranno nel weekend in Italia.

La storia di Norberto Foletti è stata sempre legata alla vela, partendo dal suo lago di Garda ha girato il mondo lasciando il segno. Maestro d’ascia, ha avuto un cantiere che ha costruito e restaurato centinaia di barche di legno, capolavoro finale il recupero del 5.5 metri Stazza Internazionale Manuela VII, l’ultima barca di Beppe Croce. Ha regatato su classi importanti come Star, Iole, Snipe, classi metriche, vincendo molto e nutrendo la sua passione e competenza per la vela.

Una passione che lo ha portato a diventare allenatore di giovani della Fraglia Vela Riva, iniziando a frequentare proprio il mondo Optimist. Norberto Foletti non era tipo da stare fermo. Consigliere e poi direttore sportivo della Fraglia Vela Riva, presidente della XIV Zona (Trentino Alto Adige e Lago di Garda) della Federazione Italiana Vela per due mandati dal 1996 al 2004. Si distingue per le idee visionarie: è il primo a dare vita a un consorzio tra circoli velici finalizzato alla promozione giovanile, è tra gli ideatori del Meeting di Pasqua Optimist, che oggi è nel Guinness dei primati come la regata più numerosa al mondo per una singola classe.

Sempre a fine anni ‘90 inizia l’avventura da segretario della classe Optimist italiana. Un percorso costellato di successi, sia sportivi che organizzativi. Tanti titoli europei, mondiali e a squadre vinti dagli azzurrini dell’Optimist, tanti campioni nati su quella barca e diventati grandi velisti fino alle Olimpiadi. Con una progressione clamorosa proprio negli ultimi anni: Foletti è il segretari o della classe Optimist capace di vincere tre titoli mondiali di seguito con Marco Gradoni, nominato velista mondiale dell’anno da World Sailing, oltre ad altri europei.

Il gran finale, nel quale anche il suo corpo si è adagiato, è stato il ritorno del Mondiale Optimist in Italia, a casa sua a Riva del Garda, appuntamento che inizierà tra circa due settimane e che sarà certamente tutto dedicato a lui, che nella classe internazionale IODA era il riferimento per tutti.

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